AGOSTINO BONALUMI

NERO

1967

70×60 cm

acrilico su tela

 

BLU

129.5×115 cm

1971

acrilico su tela

BIOGRAFIA

Vimercate, 1935 – Desio, 2013

Agostino Bonalumi è stato un pittore italiano, considerato una delle figure più rilevanti nel panorama delle ricerche artistiche del secondo dopoguerra.
Studente di disegno tecnico e meccanico, Bonalumi si avvicina alla pittura da autodidatta. Fin da giovanissimo si inserisce nell’ambiente artistico milanese ed inizia a frequentare lo studio di Enrico Baj, dove conosce Fontana, Manzoni e Castellani.
La sua prima personale risale al 1956 presso la Galleria Totti di Milano. Nel 1958, proprio con Castellani e Manzoni, partecipa ad una mostra alla Galleria Pater di Milano, alla quale seguiranno altre mostre a Roma, Milano e Losanna.
Collaboratore storico della rivista Azimuth – che auspica l’azzeramento totale della precedente cultura artistica – si rende portavoce di tali ideali attraverso l’uso di tele monocrome (spesso bianche) estroflesse con varie tecniche, con il fine di creare effetti di chiaro/scuro cangianti al mutare dell’inclinazione della sorgente luminosa. A differenza dei suoi compagni, Bonalumi opta per l’utilizzo di sagome di metallo e legno inserite dietro la tela. Le strutture che vengono individuate, per certi versi in relazione con le contemporanee esperienze delle shaped canvas americane, si collocano nell’ambito della nuova stagione dell’astrattismo.
Nel 1965 Arturo Schwarz presenta una mostra personale di Bonalumi nella sua galleria di Milano, l’anno successivo l’artista è invitato alla 33° Biennale di Venezia, dove parteciperà anche nel 1970 con una sala personale e successivamente nel 1986.
Tra gli anni Sessanta e Ottanta Bonalumi prende parte ai maggiori eventi d’arte internazionali come la Biennale di San Paolo del Brasile nel 1966, la Biennale di Parigi nel 1968 ed espone al Museum of Art di Fort Lauderdale in Florida nel 1981.
In questi anni, dedica maggiore attenzione al gioco di ombre prospettiche, contrarie alle direzioni delle normali sorgenti di luce. In questo modo le opere creano un effetto disorientante, al quale Bonalumi si avvicina in segno di rottura con la tradizione pittorica della prospettiva.
Gli anni Duemila sono caratterizzati da una nuova attenzione nei confronti del suo lavoro. L’artista ottiene diversi riconoscimenti per la sua carriera artistica, fra i quali il premio del Presidente della Repubblica. Nel 2002 presenta “Opera Ambiente – Spazio trattenuto Spazio invaso” al Guggenheim di Venezia.
Nonostante sia colpito da una malattia, Bonalumi continua a lavorare fermamente sviluppando la sua ricerca fino agli esiti degli ultimi anni, portando anche a compimento la realizzazione di un ciclo di sculture in bronzo su progetti risalenti alla fine degli anni ’60.
Negli ultimi anni della sua vita è protagonista di numerose mostre personali all’estero nelle maggiori capitali tra cui Bruxelles, Mosca e New York.

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